L'emozione di un incontro
- Virginia Barchi
- 3 giu 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Lei è una Goerz Compur della famiglia delle folding. La Goerz produceva strumenti ottici e fotografici. Venne fondata nel 1886 e fu famosa per le forniture militari ed i binocoli da trincea.
Qualche tempo fa mi è venuta l'idea di iniziare un progetto da realizzare con oggetti datati. Avevo anche trovato qualcuno che era disposto a partecipare ma non ho mai trovato il tempo, non ancora, di realizzarlo. La partecipazione di altri era fondamentale visto che la mia idea non era quella di fotografare gli oggetti, per quanto avere la possibilità di vederne di rari possa allettarmi.
L'idea era di studiare, tramite una fotografia, l'emozione che quell'oggetto poteva suscitare in coloro che se lo ritrovavano tra le mani. Anche ora mi manca il tempo, ma sono prossima a restituire questa bellissima macchina fotografica al suo proprietario. Per questo mi sono divertita ad iniziare questo progetto mettendomi davanti alla macchina fotografica.
L'emozione che mi suscitava era amore, uno di quelli che ti senti fortunata a vivere. Quindi ho semplicemente cercato di raccontare quest'emozione tramite le foto, cercando di mettere il più possibile in primo piano l'oggetto che mi suscitava tanto stupore. Non so se si coglie il distacco che deriva dalla meraviglia, suscitato dalla paura che si ha di non meritare davvero qualcosa. Non mi definisco mai una fotografa perché non lo sono; nessuno mi ha mai insegnato, non ho mai fatto corsi e le mie foto sono piene di difetti. Per questo non sentivo di meritare di avere tra le mani un oggetto così prezioso.
Nel caricarle ho avuto il dubbio di quale fosse la cartella di appartenenza di queste fotografie. Non erano nei ritratti che dovevo riporle perché non ero io il soggetto della fotografia. Per questo sono finite tra le foto degli oggetti, ma non per essere accantonate, bensì per portare un po' di vita tra quelle foto che sembrano un po' spente ed abbandonate.
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