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Rallenta ma sbrigati

  • Immagine del redattore: Virginia Barchi
    Virginia Barchi
  • 9 giu 2016
  • Tempo di lettura: 1 min

Ti vedo venirmi incontro.

Cammini a passo svelto, mi sembra.

Sotto al portico che ti lascia ancora in ombra il viso.

Ti riconosco dal disordine dei tuoi capelli.

Sembri ansioso di raggiungermi; altrimenti non correresti, immagino.

Tutta quest'ombra mi mette tristezza. Se devo incontrarti, facciamolo al sole.

Mi sposto a sinistra ed esco dal portico. Voglio un po' di vitamina D.

Ti ho stupito, continui a camminare verso di me, anche tu hai abbandonato l'ombra del porticato.

Questo momento sta durando troppo poco.

Voglio trattenere ancora un po' il sapore del nostro ultimo bacio.

Voglio ricordare ancora una volta la sensazione della pioggia che ci bagnava il viso mentre mi accompagnavi a casa in sella alla tua bicicletta verde.

Ed io tutta concentrata a ricordarmi di ogni goccia, tutta concentrata a non sbilanciarti troppo.

Proprio la volta che ho messo il vestito doveva piovere!

Sotto casa mi hai baciata al volo, e le tue labbra sapevano di pioggia.

Questo momento sta durando troppo poco.

Mi fermo.

Mi nascondo dietro ad una colonna.

Immagino la perplessità che ho generato sul tuo volto e ne sorrido.

Mi piace l'idea di suscitarti un'emozione.

Ora me ne resto qui, nascosta.

Rallenta.

Quando arrivi baciami, che io non aspetto altro.

Sbrigati.

Quando arrivi fammi vivere un momento che valga la pena di essere ricordato.

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