Il tempo di un abbraccio
- Virginia Barchi
- 12 lug 2016
- Tempo di lettura: 3 min
L'importante non è che sia romantico l'importante è che tu ci sia davvero con le braccia con cui mi cingerai con le labbra che userai per comporre un vero sorriso ma che sia pieno d'affetto. L'importante è che tu senta che quel momento è nostro che tu stia pensando a me o a quanto ti piace il mio profumo. Dammi un altro bacio sul collo,
poi faremo finta di niente e continueremo a ballare tra gli sguardi increduli di chi ha paura di un po' di spontaneità che non segue i suoi fianchi che lo spingono a ballare che punta i piedi a terra invece di lasciarsi trasportare
dall'ebrezza che la musica sa regalare invece di lasciarsi andare tra le braccia di chi vuol condividere un momento di allegra felicità che se c'è una cosa che ho imparato è che l'importante è dire ti ho voluto bene e non importa dove né come se sia stato con un bacio di sfuggita un abbraccio in centro città un sorriso da bambina euforica non importa dove né quando, l'importante è esserselo detti. L'importante è esserselo detti in un modo o nell'altro perché se fosse l'ultima volta che ti vedo, immagina che sia l'ultima volta, non potrei consolarmi all'idea di non averti detto cosa ho provato cosa mi hai lasciato,
perché oltre ogni cosa materiale ci sono gli odori le parole che rimarranno impresse le emozioni che han trasudato dalla mia pelle.
Questo io ricorderò, non importa dove mi porti, e se mi vuoi portare da qualche parte, per me è importante sapere che se mi stringi la mano non stai pensando al tramonto che stiamo guardando (che rimanga solo un amplificatore) mi importa che tu ne senta le linee come se fossimo al buio come se non ci fosse altro di meglio da fare (sarebbe triste la vita) ma tu immaginatelo così come se fosse l'unica cosa da fare tenersi per mano, abbracciarsi e sentirsi contratti in un soffice e soffocante momento coi visi che guardano altrove ma la senti la mente che frulla che cerca di dare un nome a questo momento ma non c'è non c'è nome per tale sentimento sarebbe riduttivo, limitante sarebbe qualcosa che non vorremmo. Allora lasciami libera di immaginare altri mille abbracci in una vita o altre mille vite in un abbraccio che sia la mia vita ed i tuoi abbracci che siano le tue vite ed un mio abbraccio chissà cosa ti resterà di me; se un ricordo felice o un niente tra le pagine di una vita che ha coperto col vissuto quel momento di inebriante calore che quella donna una volta mi diede. Un amore che non sapeva spiegare ma che voleva assolutamente ricordare. Sembrava una questione di principio sembrava fosse una questione seria di vita o di morte una cosa che per lei contava davvero (come se si nutrisse di quei momenti) si, sembrava davvero così sembrava che lei non riuscisse ad andare avanti, nè da nessun'altra parte,
senza poter ricordare un momento così (scontato per i più) che dai, a pensarci bene, chi ci pensa ad un abbraccio ad un sorriso un bacio dolce ma lei si, vi assicuro lei sorrideva a tutti (ma non a chiunque) lei abbracciava con affetto, un affetto sincero. Sapeva abbracciare bene ti stringeva il giusto e son sicuro che avrebbe continuato anche quando lasciava andare la presa son sicuro che lei sarebbe rimasta volentieri sarebbe rimasta ad abbracciarmi. Probabilmente le piaceva il mio odore probabilmente sapeva che ci sono poche occasioni così di tenera intimità un po' per le convenzioni sociali da seguire che in pubblico ci costringono ai contatti più strettamente necessari ai convenevoli ai luoghi comuni alla rigidità che non ammette emozioni ma lei se ne fregava e ne andava fiera si vedeva.
In fondo secondo me pensava che gli altri la osservassero troppo ed era certa che gli altri fossero pronti, sembrava stessero lì ad aspettare, di poterle puntare il dito contro ma lei ne rideva, io son sicuro che lei ne rideva e no, non li invidiava per niente, le dispiaceva (ecco che ritorna la sua empatia). Si dispiaceva al pensiero di quanti momenti si stessero perdendo trattenuti dalla paura dei giudizi degli altri a lei no, non importava e se voleva abbracciarti lo faceva con una spontaneità travolgente che tu non te lo aspetti ma credo che avesse imparato, qualcuno deve averlo insegnato, a non oltrepassare i limiti e per ognuno, a seconda della disponibilità a seconda dell'umore a seconda della personalità era in grado di bilanciare questi suoi impulsi ma bene, che non ce lo si aspetterebbe da una tipa così impulsiva lei pare ci riuscisse e credo fosse sempre per quella cosa per la sua empatia, sì poi le dico questo e l'ho conosciuta solo per il tempo di un abbraccio che non è poco ma che in realtà è troppo poco e vorrei rifarlo davvero, vorrei rifarlo ora, vorrei soltanto abbracciarla di nuovo.
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