Incontri - Martina
- Virginia Barchi
- 15 set 2016
- Tempo di lettura: 3 min

Grazie ad una serie di coincidenze ho incontrato una persona che conoscevo già. Ma non una persona qualunque; una persona che mi fa guardare altrove.
Ci siamo conosciute quando mi sono innamorata dei suoi disegni. Da lì, per qualche strano impulso ha deciso di interessarsi anche lei a ciò che producevo. Pare che le siano piaciute le mie parole, il modo casuale in cui le ho appoggiate sui fogli digitali che man mano pubblicavo col mondo.
Un piccolo mondo, ancora inesplorato e sconosciuto. Sconosciuto anche a me stessa, che ne apprendo nuovi aspetti ogni volta che mi ci affaccio. Insomma, pare che alla fine ci siamo capite.
Prima ancora di parlarci, prima ancora di vederci.
Sento di poter dire che ci siamo conosciute anche meglio così, guardando nelle parti di noi che i più non sono in grado di apprezzare; abbiamo sbirciato nei nostri angoli bui, sotto ai nostri letti impolverati.
Ci siamo scoperte vicine, ci siamo capite.
Una cosa rara, che due persone si incontrino e poi si capiscano. Figuriamoci quando non si incontrano. Eppure ci siamo capite lo stesso, per una serie di coincidenze.
Volevo conoscerla così tanto che mi sono interessata a qualcosa che aveva tenuto per sé, in non so quale ritaglio di non so quale agenda in cui ha scritto chissà quale pensiero. Mi sono ritrovata in molte delle sue illustrazioni e ho capito che con quella piccola macchia si era presa un pezzo di me che è uno dei più preziosi; la mia mamma.
Sono solita non fare regali a nessuno, soprattutto nelle ricorrenze o quando è convenzione farli. Eppure lei mi ha sorpresa così tanto che le ho chiesto se potesse ingrandire quel piccolo angolo di carta per me. Alla fine me lo ha mandato ed io ne ho fatto un regalo che la persona che nella mia vita rappresenta il mio faro ha apprezzato moltissimo.
Ho sfruttato l'occasione e mi sono fatta mandare due illustrazioni in cui mi ritrovavo molto.
Tra tutte è stato difficile scegliere ma ce l'ho fatta. Tra tutti i suoi disegni, vi assicuro che quelle due stampe vincono per numero di punti che ci mettono in contatto. A breve saranno appese alla parete della mia camera perché se è vero che è piena di ricordi e di cose che mi hanno fatto stare bene, allora è vero che anche lei ne ha libero accesso.
Per decorare ancora un po' questa mia vita, di incontri insoliti e persone nuove.
Sapevo di poterla incontrare, avremmo fatto parte entrambe dell'organizzazione di un festival. Eravamo nello stesso posto, non potevamo non incontrarci. Ero tornata due ore prime da un viaggio, sono corsa lì senza neanche lasciarmi il tempo di rielaborare, di far riposare i piedi. Una doccia l'ho fatta però, e poi sono corsa al parco.
Non so se passandomi davanti mi avrebbe riconosciuta ma il problema non si è posto dato che sono stata io ad avvicinarmi alla sua postazione. L'astronave in cui dimorano le sue creazioni ha fatto molti giri quest'estate. Si vede che ci si trova bene. Come in una casa. Come nella propria stanza, quando la arredi di tutto ciò che hai vissuto e creato, dei ricordi trascorsi e dei volti incrociati. Così lei lì su quella sedia.
Neanche un "ciao", è stato subito un abbraccio. Non credo di aver mai smesso di sorridere, nè di parlare; l'avrò stordita con tutte quelle parole. Siamo state bene, almeno io lo sono stata.
Dopo quell'incontro ho iniziato a sporcare i fogli del mio blocco da disegno molto più di quanto non avessi fatto nei giorni seguenti il suo acquisto. Le mandavo i miei scarabocchi e per non aver altro da dirmi (sicuramente) mi ha consigliato di lasciar perdere la matita. Disegnare direttamente con l'inchiostro mi avrebbe dato molta più soddisfazione, sarebbe stato più emozionante. Diceva che anche se avessi sbagliato, qualcosa sarebbe uscito fuori lo stesso.
Visto che poi io non so dire di no ad un'emozione, ho ascoltato il suo consiglio ed ora ho trovato qualcos'altro da fare nella vita. Un altro modo per esprimermi, come se non fossero abbastanza le parole che scrivo.
Martina crea cose molto belle, anche solo il fatto che crei cose (che sono sempre emozioni alla fine) mi sarebbe bastato per volerle bene.
Aspetto un'altra coincidenza per incontrarla di nuovo.
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